E allora le icone del XIV e del XV secolo (alcune anche del XVI), che talvolta sembrano rozze agli occhi di un critico "positivista", sono invece la prova del fatto che gli iconografi hanno rinunciato a rendere la percezione della realtà a favore della resa della realtà tout court. Ed è forse questo il motivo per cui rimaniamo attratti da quelle che presentano maggiori (presunte) imperfezioni, ancor più che da quelle che iniziano a tenere conto delle "correzioni" dovute all'applicazione delle leggi della prospettiva (a partire dal XVI secolo almeno).
mercoledì 17 agosto 2022
Su «La prospettiva rovesciata» di Pavel Florenskij
E allora le icone del XIV e del XV secolo (alcune anche del XVI), che talvolta sembrano rozze agli occhi di un critico "positivista", sono invece la prova del fatto che gli iconografi hanno rinunciato a rendere la percezione della realtà a favore della resa della realtà tout court. Ed è forse questo il motivo per cui rimaniamo attratti da quelle che presentano maggiori (presunte) imperfezioni, ancor più che da quelle che iniziano a tenere conto delle "correzioni" dovute all'applicazione delle leggi della prospettiva (a partire dal XVI secolo almeno).
martedì 16 agosto 2022
Perché «Cesare deve morire»? Orazio Licandro prova a rispondere nel suo pregevole saggio
Giulio Cesare di Nicolas Coustou |
Un altro dato va considerato: Cesare ottenne la dictatura perpetua proprio mentre era in preparazione la spedizione contro i Parti. Si sarebbe infatti messo in viaggio il 18 marzo del 44 a.C., se non fosse stato ucciso quattro giorni prima. Se Cesare fosse ritornato vincitore dall'impresa, il suo prestigio sarebbe diventato enorme. Tanto più se è vero, come Plutarco afferma, che in verità Cesare aveva un progetto più ambizioso: «Attraversare l'Ircania [...] invadere la Scizia; lì avrebbe percorso le regioni adiacenti alla Germania e la Germania stessa, e sarebbe rientrato in Italia attraverso la Gallia, chiudendo così in un cerchio i suoi domini, di cui l'Oceano avrebbe costruito tutt'attorno il confine». Non poteva dunque essere l'aspetto istituzionale ad armare la mano dei cospiratori, quanto forse la frustrazione di non contare nulla al cospetto della gloria che Cesare avrebbe ottenuto da un'impresa quasi sovrumana.
Era allora necessario creare i presupposti affinché il cesaricidio, una volta compiuto, potesse apparire giusto agli occhi del popolo e dunque bisognava mettere in moto una vera e propria macchina del fango. Nulla sarebbe stato trascurato: dalla diffusione di voci più o meno di corridoio a messinscene eclatanti, quali il tentativo di incoronazione di Cesare da parte di Antonio durante i Lupercali e quella di alcune statue cesariane.Quanto fin qui detto non basta certo a rendere ragione delle mille pieghe del discorso condotto da Orazio Licandro, ma si limita a individuare i capisaldi su cui esso si basa. Licandro non lascia alcunché al caso: ricostruisce la storia della dictatura, studia la collocazione del giovane Ottaviano, analizza lettere e orazioni di Cicerone (insistendo sul suo ideale di princeps e dettando a quest'ultimo un preciso programma politico), tratteggia le azioni e le reazioni di Bruto e Antonio, svela il vero senso della "crociera sul Nilo" di Cesare e Cleopatra. E per fare ciò, usa tutte le fonti possibili, convinto del fatto che ogni dato, cioè non solo i resoconti degli storici, ma anche le emergenze monumentali, le monete, le epigrafi, sono in grado di parlarci; insiste sulla necessità di usare un metodo ermeneutico che consenta di discernere, nelle fonti letterarie, non solo i fatti veri e il personale apporto dei singoli storiografi, ma anche le loro intenzioni; interroga anche chi ha recepito la lezione degli antichi sul cesaricidio (il già citato Bonaparte e Shakespeare, per esempio) fino al "cesarismo". Il risultato è un libro formidabile (anche dal punto di vista strettamente letterario), il cui target non è necessariamente o in modo esclusivo quello specialistico. Cesare deve morire merita di essere letto, del resto, proprio per la luce nuova con cui illumina un gigantesco statista romano troppo spesso liquidato come uno dei tanti accumulatori di potere.
Ivo Flavio Abela
Il prof. Orazio Licandro e il sottoscritto durante una delle presentazioni di Cesare deve morire 28 luglio 2022 |